DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
DA "SIGNORE"
DEL MARE...
(scrivevano
gli americani che quella dell'Italia era "La flotta con le pi� belle
navi del mondo")
(Qui alcune immagini)
... A NAVE DA
CANNONE - VIOLENTATE E DISTRUTTE
NELL'ITALIA GUERRIERA
La Motonave
Calino - Colata a picco "per fatti d'arme" il 10 gennaio 1943
La Motonave Barletta - Colata a picco il 2 dicembre 1943
Il 2 dicembre 1943 si trovava a
BARI, quando verso le 19.30 il porto fu bombardato da aerei tedeschi.
La Barletta fu colpita soprattutto sul lato mare ed in breve tempo affond�.
Il carpentiere di 2� cl.
ZANCHI Fioravante che si era salvato rese la seguente dichiarazione:
<< All'inizio del bombardamento una salva di bombe cadde in prossimit�
della nave e l'esplosione di una di queste caus� un incendio nella parte
prodiera, in prossimit� del deposito munizioni che veniva seriamente
interessato. Considerata la gravit� della situazione, con il direttore di
macchina ci dirigemmo verso prua muniti di manichette antincendio e 7 estintori,
allo scopo di evitare il disastro, ma tutto fu inutile. Il deposito della
nave salt� in aria provocando l'affondamento della nave.>> In
effetti, quella fu una notte apocalittica per tutta la citt� di Bari,
furono colpite ed esplosero molte navi di un convoglio anglo americano, presenti
nel porto, compresa una nave carica di IPRITE.(!)
Lo specchio di mare del porto e dell'avanporto fu
letteralmente invaso dalle fiamme e migliaia di persone persero la vita. Molte
vittime furono lamentate anche tra la popolazione civile, proprio a causa dei
gas sprigionati dalla combustione dell'iprite. Dell'equipaggio militarizzato
della BARLETTA perirono 4 persone:- 2� Uff.Cop. VASELLI Giuseppe di Ancona -
1� Camer. LUKSICH Mario di Fiume - Picc. Cam. SCARPA Viscardo di Venezia - 2�
Cuoco TUMBURUS Bruno di Fiume Altri
4 furono feriti. Mentre per l'equipaggio militare il bilancio fu ancora pi�
drammatico: 22 deceduti, 14 dispersi e 40 feriti.
Il piroscafo MARCO POLO. Pensate se l'avessero trasformato in una utile portaerei !!!
Alle ore 10.00 del 17 luglio
1940, fu requisita dal Ministero della Marina. Dal luglio del 1940 all' inizio
del 44 esegu� numerosissime missioni, riuscendo sempre a sopravvivere con gli
uomini del suo equipaggio. Il 21 marzo 1944 la
MITTELMEER REEDEREI scrisse al comando di bordo:
<< Vogliate prendere nota che in relazione agli ordini ricevuti, da parte
delle Superiori Autorit�, il suddetto piroscafo verr� preso in consegna oggi
stesso dalle Autorit� militari germaniche. Tanto dovevamo per norma a
questo Spett.le Comando e con distinta stima vi salutiamo.>> Alle ore
21.00 del 12 maggio 1944 la nave fu irreparabilmente danneggiata a seguito del
bombardamento da parte delle forze anglo americane che coinvolse tutto il porto
di La Spezia ed in particolar modo fu danneggiata da una bomba a scoppio
ritardato. Il giorno successivo la Marco Polo fu
rimorchiata, dai tedeschi, fino all'imboccatura di levante ed all'altezza della
diga foranea fu fatta affondare.
Piroscafo ESPERIA - Colata a picco il 20 agosto 1941
Dal 30 agosto 1939 al 22
marzo 1941 aveva subito una serie di requisizione da parte dei vari Ministeri
finch�, il 23 marzo alle 05.00 venne definitivamente requisita anche se non fu
iscritta nel naviglio ausiliario. Il 25 giugno 1941, mentre la nave era in
viaggio da Napoli e diretta a Tripoli, il comandante Emanuele STAGNARO
scriveva sul DIARIO DI BORDO:
<<Verso le ore 20.20 siamo stati attaccati
da una formazione aerea nemica che, ostacolata dalla difesa antiaerea delle
unit� del convoglio, � stata costretta a ritirarsi. Un aereo nemico � stato
abbattuto ed � precipitato in mare avvolto dalle fiamme. Verso le ore 21.40
abbiamo subito un secondo attacco aereo, con lancio di bombe e siluri. Un siluro
� stato evitato, con una repentina manovra di accostata che l'ha visto sfilare
di poppa, mentre siamo stati colpiti da raffiche di mitragliatrice e dallo
spostamento d'aria causato dall'esplosione di una bomba dirompente. Nell'attacco
� deceduto il sergente universitario ROMANO Mario classe 1920 e feriti
gravemente due sottufficiali germanici. Mentre si sono lamentati 17 feriti
leggeri tra l'equipaggio.>> Nel frattempo la nave arriv� a Tripoli.
<< Luned� 30 giugno 1941. Verso le ore 09.15, dalla foschia che si
addensava sul porto, sono improvvisamente sbucati quattro trimotori che volavano
a bassissima quota, provenienti dalla direzione del Castello e diretti verso il
nostro piroscafo. che si sia riusciti a dare l'allarme, gli aerei hanno
sganciato una notevole quantit� di bombe, delle quali quattro ci hanno colpito
in pieno tra le due ciminiere e pi� precisamente sopra la sala musica. Le
esplosioni hanno provocato la distruzione di tutto l'interno dove si � subito
sviluppato un vasto incendio che per� � stato presto circoscritto e spento,
grazie all'opera di tutto il personale di bordo il quale, ha prontamente
risposto con calma e disciplina".
"Marted� 1 luglio 1941- Si chiede al Direttore di macchina Sig. CALCINA Francesco, di aumentare la velocit� per mantenere la formazione il quale informa dell'impossibilit� di raggiungere le 154 rotazioni a causa del difettoso funzionamento della turbina di sinistra. Il piroscafo, a causa del bombardamento subito ieri in porto a Tripoli, ha riportato gravissimi danni ed avarie che ancora non si sono potute valutare completamente, cosa che ci si riserva di fare con i periti della Commissione di noleggio, al servizio della quale la T/N ESPERIA � adibita. Dopo aver costatato e riparato i danni pi� ingenti, l ESPERIA ripart� da Tripoli ed effettu� altri viaggi con in collegamento veloce tra l'Italia ed i porti del Nord- Africa. << Dopo aver effettuato l'imbarco di truppe italiane e tedesche, la notte del 19 agosto/XIX , le unit� del CONVOGLIO VELOCE, di cui faceva parte l' ESPERIA, lasciarono il porto di Napoli, scortate da cacciatorpediniere tipo VIVALDI. Si navigava in formazione con rotte a zig zag, come da istruzioni ricevute da Super Marina Roma. L'equipaggio era composto da 158 persone civili e 46 militari addetti alle segnalazioni ed alle artiglierie di bordo. Prima della partenza avevamo imbarcato 978 uomini di truppa Ufficiali compresi. Pertanto a bordo cerano in totale 1.182 persone. Il comando militare dell'Esperia era stato assegnato al capitano di vascello Emilio RAGGIO. Il comandante in capo delle unit� in convoglio era il contrammiraglio Francesco CANZONIERI, imbarcato sul piroscafo MARCO POLO. Il comandante in capo delle unit� di scorta era il contrammiraglio NOMIS di POLLONE, imbarcato sul cacciatorpediniere VIVALDI. All'alba del giorno 20 ricominci� la perlustrazione da parte della nostra aviazione, con un numero maggiore di aerei e si riprese a zig zagare. Il tempo era bellissimo, brezza leggera dal 1� quadrante, mare quasi calmo, cielo sereno e visibilit� ottima. Alle 09.30 si aggiunsero alla scorta altre torpediniere e due M.A.S., inviati dal Comando di Tripoli. Verso le 10.00 si avvist� il faro del porto e la torpediniera pilota si mise in testa al convoglio, contemporaneamente si cess� la navigazione a zig zag , per mettersi sulla rotta di sicurezza con formazione a due colonne e velocit� 18 nodi.>> << Alle 10.17 si era appena rilevato il faro di Tripoli per 316 gradi alla distanza di 12 miglia, quando fummo attaccati da un sommergibile nemico posto in agguato che lanci� tre siluri a pochissimi istanti l'uno dall'altro. Il primo fu avvistato a circa 150 metri diretto a velocit� fortissima contro la parte prodiera, lato sinistro dove ci colp�, nonostante avessimo gi� messo tutta la barra a dritta. Il secondo ci colp� in prossimit� della paratia stagna, divisoria tra il locale caldaie e la sala turbine principali. Il terzo esplose nella zona poppiera, sotto il salone di seconda classe, squarciando lo scafo da parte a parte.Le esplosioni misero subito fuori uso tutte le comunicazioni, compreso il sistema di avvisatore d'incendio ed il ponte di comando rimase cos� completamente isolato, senza la possibilit� di trasmettere ordini alle truppe imbarcate. La nave inizi� subito a sbandare sensibilmente. Con i telegrafi di macchina fu dato l'ordine di fermare, ordine che fu immediatamente eseguito dai due Ufficiali di guardia Sigg.ri Leonida ATHANASSOPULO e Leopoldo BARTOLI. Bench� le raccomandazioni, i militari imbarcati si fecero prendere dal panico. Sia il sottoscritto, sia il comandante militare ed il 1� Ufficiale Costantino DI BARTOLO tentammo di richiamare l'attenzione anche con i fischietti di manovra, gridando a tutti di mantenere la calma e di attendere che la nave esaurisse il proprio abbrivo, prima di gettarsi a mare o calare le scialuppe. Fu tutto inutile. Ci fu chi si gett� sulle lance ancora prima che queste fossero ammainate caricandole di peso e sfasciandole o facendone rompere i paranchi, scaraventando tutti in mare. Chi gi� in mare si aggrapp� in numero superiore facendole capovolgere. Intanto anche quelli che si erano recati sul lato sinistro ed avendo trovato le lance distrutte da quella parte, si riversarono a dritta, aumentando il caos. Quando alla fine la nave ebbe perso l'abbrivo e si ferm� era talmente sbandata che fu necessario ordinare SI SALVI CHI PUO e di abbandonare la nave, a quelli che ancora si trovavano a bordo. Per ultimi, scendemmo il comandante militare ed io, calandoci da due penzoli salvavita e facemmo appena in tempo perch�, appena gettati in mare, cominci� il rigurgito dell'affondamento e dopo pochi istanti, alle ore 10.30, l'ESPERIA scomparve inabissandosi. Da un primo sommario appello risultano scomparsi.27 militari italiani, 6 persone dell'equipaggio civile, 13 militari tedeschi.
colpita
� l' attimo in cui, uno di due "Stukas" tedeschi, dopo l'armistizio, riescono a colpire la ciminiera della caldaia di prora della corazzata "ROMA". Fotografata dall'incrociatore "Duca degli Abruzzi"... ore 14.40 del 9 settembre 1943 al largo di Bonifacio.
ferita
morta
Cos� le altre 64. In fondo al mare.(*) L'intera documentazione delle navi,
con ogni singolo giornale nautico,
e le pagine dei morti e dei dispersi
� in possesso di Franco Prevato.
IL SUO SITO http://www.prevato.it