Cronologia della letteratura antica
"dalla Biblioteca di Assurbanipal" alla "Biblioteca di Alessandria".


400 a.C. * Grecia -  Ippocrate  il Giuramento 
L'intero Corpus Hippocraticum è costituito da circa 70 opere. 
Molte di esse sono però state composte dai suoi allievi. 

Il Giuramento, di attribuzione controversa, è il primo codice di deontologia medica.
Ippocrate è stato il primo a ritenere che le malattie umane non sono il frutto di punizioni divine, ma l'effetto di un'alterazione dell'equilibrio di quelli che erano ritenuti i quattro umori dell'uomo (sangue, flemma, bile nera, bile gialla). 

In pratica il pensiero di Ippocrate è stato un enorme passo in avanti, che ha permesso alla medicina di divenire una scienza razionale e di staccarsi dalla superstizione.
Un'altra considerazione degna di nota: Ippocrate ha ipotizzato che la pulizia del medico giovava al paziente, e questa idea precorre notevolmente la scienza medica. Pensate che appena nella metà del XIX secolo, i medici Ignaz Phillip Semmelweiss e Oliver Wendell Holmes (rispettivamente a Vienna e negli Stati Uniti) furono allontanati dal loro lavoro, perchè consigliavano in continuazione gli altri medici di pulirsi le mani prima di visitare il paziente successivo. Le loro prediche insistenti innervosirono i loro rispettivi colleghi, che riuscirono a mandarli via. 
Solo con la teoria microbica di Pasteur, i medici si convinsero dell'utilità della pulizia continua anche come forma di rispetto verso i pazienti. 

il Giuramento

"Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, nè suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro".


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