SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
BARTOLOMEO COLLEONI

 GLI UOMINI DI VENTURA DIVENTATI RICCHI E FAMOSI 


Andava a cavallo, ma s'invent� i "carri-armati" e la "nave corazzata"

Bartolomeo Colleoni � passato alla storia come uno dei capitani di ventura pi� intraprendenti del sec. XV. Egli impersona il tipo classico del condottiero quattrocentesco spavaldo, audace, dominato dall'ansia di raggiungere la celebrit�.

La statua equestre, eretta a Venezia, al Campo dei santi Giovanni e Paolo (opera di Andrea Verrocchio), ha immortalato il fascino e la fierezza di questo straordinario personaggio, a cui i soldati del tempo avevano dato il soprannome di "invincibile".

di Mario Veronesi


Per il condottiero pi� famoso del quattrocento i cronisti si sono impegnati nel creargli una genealogia adeguata al mito del personaggio, e cos� alcuni sono risaliti al mito di Ercole vestito della pelle del leone, altri si inventarono discendenze del periodo di Federico imperatore pur di dargli una consistenza pi� storica, il Ricotti a proposito dello stemma a dire ("che di capi di leone era formata la sua impresa gentilizia, conforme al nome del casato, che poi si corruppe in Colleoni") mentre � noto che si trattava di tre testicoli, probabilmente sostituti di teste di leone, voluti dal Colleoni per esaltare la propria diversa anatomia con tanto di motto "Bisogna". 

Nato nel 1400 a Solza nella pianura bergamasca figlio di Paolo e Riccadonna dei Valvassori di Medolago, il padre nel 1372 era riuscito ad entrare in possesso del castello di Trezzo strappandolo al duca di Milano, e volle far partecipe al principato i suoi cugini; fu la sua rovina, questi lo uccisero nel 1404 si impossessarono del castello, rinchiusero la moglie in prigione dove fin� i suoi giorni. Il fanciullo fu risparmiato, pass� la giovinezza in miseria a Solza e all'et� di quindici anni fu ammesso come paggio alla corte piacentina di Filippo Arcelli. 

Era solo un ragazzo quando decise di scendere al sud e raggiungere Braccio da Montone, questi gli diede un cavallo e lo prese tra i suoi valletti, ebbe il battesimo delle armi nell'assedio di Acerra. 
A vent'anni raggiunse Napoli e si mise al servizio della regina Giovanna, gli viene affidata una condotta di venti cavalli sotto Jacopo Caldora, dopo poche settimane ne comanda trentacinque e pu� inalberare il proprio stemma gentilizio con tanto di testicoli, si mise in evidenza nella battaglia dell'Aquila del 1424 e il Caldora se lo port� con se per la riconquista di Bologna alla chiesa. Ingaggiato da Venezia diviene luogotenente del Carmagnola si fa notare nella difesa di Cremona che fu invece fatale per Francesco. Alla morte di quest'ultimo inizia l'alterna fortuna del Colleoni con la Serenissima, gli si preferisce come capitano generale Gianfrancesco Gonzaga rimane deluso dal comando di solo cento cavalli, si sposa con la bresciana Tisbe dei Martinengo che gli dar� otto figlie ma non l'erede maschio. 

Nl 1439 si accese tra la Serenissima e il Ducato di Milano una furiosa guerra per il possesso del Lago di Garda e delle terre tridentine che vi si affacciano. La lotta divamp� con alterne vicende da Brescia alle Giudicarie e alla vallata del Sarca; sul lago i milanesi tenevano saldamente tutta la sponda occidentale da Riva  fino al Mincio, e proprio dal Mincio una flotta si era spinta fino al porto di Riva stazionandovi, mentre i Veneziani in possesso della sponda orientale erano privi di navi da guerra, n� al lago avrebbero mai potuto portarla, non avendo una via d'acqua per accedervi.

Ma Colleoni compie un impresa leggendaria, fece arrivare la flotta veneziana sul Lago di Garda!
Con lui c'� un certo Nicol� Sorbolo, nativo di Creta; � lui a suggerirgli un'idea che sembro allora perfino inconcepibile.
 Una trentina di navi da guerra, tra cui due galeoni e sei galere, navigarono da Venezia risalendo dalla foce tutto l'Adige fino nei pressi di Mori (vicino a Rovereto). Poi con carrucole e funi e impiegando 2000 buoi,  le trascinarono per via terra fra i monti lungo la valle del Cameras fino al Passo san Giovanni, poi le calarono fra mille difficolt� fino a Torbole, sul lago, dove venne di nuovo approntata la flotta per fronteggiare quella ducale. 
Rimesse in acqua le navi, Colloni le arma, e alcune con grosse travi le lega insieme e vi rizza un castelletto a difesa dell'intera flotta (fa insomma una "corazzata"); salpa e inizia a costeggiare il lago.
Questa bella impresa avrebbe meritato subito un bel successo. Invece...

... Il 20 novembre 1439 avvenne il primo scontro con la flottiglia viscontea presso Maderno, e l'indecisione di un comandante veneziano Pietro Zeno port� a una disastrosa sconfitta la squadra veneta. Ma i Serenissimi e il Colleoni non si perdettero d'animo, durante l'inverno facendo arrivare da Venezia, carpentieri, parti staccate, e materiali vari sempre per la stessa singolare via, costruirono sul posto a Torbole (ormai diventato un cantiere della Serenissima) altre navi, poi fra il 10 e il 14 aprile del 1440 con quella che poi divent� la flotta della "Serenissima del Garda", attaccarono e riuscirono a prendersi davanti a Riva una solenne rivincita contro la flotta viscontea; misero piede sulla costa e conquistarono i castelli di Garda e Riva. Non se ne andarono pi�!

Con la pace di Corvara, Francesco Sforza comandante delle milizie di Venezia gli fa avere in premio per i suoi servigi i castelli di Romano, Antegnate e Covo nel bergamasco , ma tre volte se li vide togliere e ridare, a causa delle alterne vicende politiche. Il Colleoni ne ebbe abbastanza, lasci� Venezia e si impegn� per Filippo Maria Visconti.

Siamo nel 1442, il Piccinino invidioso del Colleoni lo mette in cattiva luce presso il duca che crede nella calunnia; Bartolomeo � catturato a Pontremoli portato in catene a Piacenza e poi a Monza. La morte di Filippo Maria e la proclamazione della repubblica ambrosiana rese possibile la fuga del Colleoni dal carcere in maniera rocambolesca, con il favore delle tenebre si cala frettolosamente ai piedi della torre con delle lenzuola annodate in precedenza e varca il fossato, si dirige verso una sponda del vallo dove l'attende Giorgetto Poma, poi con due cavalli raggiungono Landriano dove riabbraccia la moglie e le figlie e raduna i suoi fedeli. 

Francesco Sforza nominato capitano generale della repubblica ambrosiana lo vuole con se, e Bartolomeo si vede affidare il comando di un esercito; ha il compito di contrastare le truppe del duca d'Orleans per assicurarsi Asti. Pone l'assedio al castello di Bosco Marengo; lo scontro avviene l'11 ottobre 1447 la cavalleria di Dresnay viene aggirata e sterminata e  quasi tutti i francesi vengono catturati; � una vittoria che verr� osannata come il trionfo delle armi italiane sulle straniere. Poi Colleoni lasci� improvvisamente l'esercito milanese e si mise nuovamente al servizio di Venezia che sembra non voler valorizzare abbastanza il suo audace condottiero. Infatti � ancora con lo Sforza nuovo signore di Milano un'azione  fulminea del Colleoni nella riconquista al ducato milanese del Monferrato, della Valsassina e dei territori tra Bergamo e Brescia.
Con queste gesta capisce che sta arrivando il momento tanto atteso; ritorna a Venezia e finalmente per per lui � pronta la nomina a capitano generale.

E'  il 12 aprile 1454 dopo 22 anni di attesa firma la condotta con la Serenissima che gli verr� rinnovata fino alla morte. Visse i suoi anni di pace nel castello di Malpaga impegnato in opere di mecenate; costru� due monasteri a Martinengo, e alla morte della figlia preferita Medea, incaric� Giovanni Amodeo di costruire la famosa cappella Colleoni nella Basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo. Quando mor� la moglie fece testamento distribuendo i suoi possedimenti in parti uguali tra le figlie rimaste, ma destinando somme a monasteri, chiese, e pagando i debiti dei suoi massari; lasci� a Venezia una serie di immobili e la somma di 300.000 ducati con la richiesta che gli venisse eretta una statua in memoria.

Mor� il 2 novembre 1475 nella sua Malpaga. Anche qui per rendere i suoi terreni coltivabili e produttivi, si era inventato audaci bonifiche, canalizzando canali, spianando colline.

 Le campane suonarono i primi rintocchi funebri ai quali fecero eco le salve di cannone sparate a Pontoglio, Brescia, Verona, Vicenza; finch� non furono sentite in laguna e allora anche le campane di S. Marco suonarono tutte a lutto. 
Bartolomeo Colleoni era morto ed entrava nella leggenda, ci vollero cinque secoli per ritrovarne la salma: nel 1969, con ancora intatti il bastone di comando e la spada. I suoi resti giacciono nel mausoleo che l'Amadeo complet� due anni dopo la sua morte nella famosa cappella di Bergamo.

Colleoni fu un innovatore nell'arte militare di allora, oltre al citato trasporto di navi via terra, us� per la prima volta le armi da fuoco nella battaglia di Molinella a Ricciardina nel 1466; 
qui il Colleoni impieg� le spingarde collocandole su piccoli carri; fu uno scandalo!
(aveva cos� inventato la prima artiglieria di campagna, o se vogliamo i primi carri armati).

Anche in tempi pi� recenti il condottiero fu ricordato. Negli anni trenta furono approntate una serie di navi classificate classe "condottieri"; una di queste proprio con il suo nome:  nave "Raimondo Montecuccoli", che al termine del secondo conflitto mondiale divenne fino alla fine degli anni sessanta una nave scuola per i giovani ufficiali della nostra Marina. 

di Mario Veronesi
& Francomputer

Bibliografia
I CAPITANI DI VENTURA- di Claudio Rendina
Storia Universale Cambridge, ed Garzanti.


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