ANNO 1941 (provvisorio)
(Anno 1941 - Settima parte)
Anche se nello stesso giorno gli inglesi con gli aiuti americani hanno liberato Tobruck
Anche se nello stesso giorno i sovietici hanno liberato 400 localit� intorno a Mosca e distrutto 17 divisioni tedesche, di cui 7 corazzate e 3 motorizzate.MUSSOLINI INVECE COSA FA?
ALTRA ORA SOLENNE
11 DICEMBRE 1941
Mentre Hitler al Reichstag ha gi� parlato e ha annunciato la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, in Italia Mussolini segue immediatamente il suo alleato.
Al popolo radunato a Roma in piazza Venezia il Duce annuncia la "decisione solenne".DICHIARAZIONE DI GUERRA DELL'ITALIA AGLI STATI UNITI
"E' questa un'altra giornata di decisioni solenni nella storia d'Italia, e di memorabili eventi destinati ad imprimere un nuovo corso nella storia dei continenti. Le potenze del Patto d'Acciaio, l'Italia fascista e la Germania nazionalsocialista, sempre pi� strettamente unite, scendono oggi a lato dell'eroico Giappone contro gli Stati Uniti d'America.
Il Tripartito diventa un'alleanza militare che schiera, attorno alle sue bandiere, 250 milioni di uomini, risoluti a tutto pur di vincere. N� l'Asse n� il Giappone volevano l'estensione del conflitto: uo uomo, un uomo solo, un autentico e democratico despota, attraverso una serie infinita di provocazioni, ingannando con una frode suprema le stesse popolazioni del suo paese, ha voluto la guerra e l'ha preparata, giorno per giorno, con diabolica pertinacia.
I formidabili colpi che sulle immense distese del Pacifico sono stati gi� inferti alle forze americane mostrano di quale tempra siano i soldati del Sol Levante.
Io dico e voi lo sentite che � un privilegio combattere con loro.
Oggi il Tripartito nella pienezza dei suoi mezzi morali e materiali � uno strumento poderoso per la guerra, � il garante sicuro della vittoria: sar� domani l'artefice e l'organizzatore della giusta pace tra i popoli.
Italiani e italiane! Ancora una volta in piedi!
Siate degni di questa grande ora.
Vinceremo! Mussolini
(dal discorso di Mussolini - in originale che presto metteremo in rete)
Mussolini � soddisfatto, dichiara con tanta superficialit� che ne � anzi "felice"; da tempo andava dicendo che "con l'America si doveva farla finita, che le potenze dell'Asse dovevano impartire una lezione agli Stati Uniti".
Mentre il commento che fece subito dopo il giornalista Giovanni Ansaldo, direttore del Telegrafo, fu sarcastico: "Ma il duce l'ha visto mai l'elenco dei telefoni di New York?".
Solo a New York i telefoni erano 6 volte superiori a quelli dell'intera penisola italiana.
Riportiamo dai libri di geografia del 1937 in uso nelle scuole italiane:
"A New York ci sono installati 1.702.889 apparecchi.
I Telefoni in Italia sono 333.007 (1,02% del mondo), in USA 21.679.000 (59%)"
Poi il resto: USA 133.000.000 abitanti. Italia 41.000.000
produzione frumento qli. 250.000.000. It. 63.000.000
produzione mais 600.000.000. It. 32.000.000
bovini 57.000.000. It. 7.090.000
Ferrovie 401.000 Km. It. 17.017.
E del petrolio nemmeno parlarne, l'America aveva i rubinetti in casa.Insomma Mussolini si era "dimenticato" che doveva sostenere un confronto con la maggiore potenza industriale del mondo. Un Paese che in un solo mese era in grado di produrre l'intera potenzialit� bellica che disponeva l'Italia nel 1941 (dopo ancora meno); in una sola settimana estraeva da sotto i suoi piedi il carburante che l'Italia consumava in un anno; aveva a disposizione il 58% delle risorse alimentari del pianeta contro l'1% dell'Italia; e vi circolavano e si muovevano verso il mare e i monti in spensierate vacanze circa 30 milioni di auto, contro le 166.000 italiane ferme nelle citt� e le 56.000 che si trovavano in guerra ferme anche queste, perch� senza carburante o pezzi di ricambio.
In guerra nel deserto, con le "corazzate" topolino decapottabili come autobotti, per rifornire il "distributore" di taniche.Nelle Vie d'Italia era riportato il Censimento Mondiale degli autoveicoli (da pag.105 a 109). "Negli Stati Uniti sono concentrati gli 88 centesimi degli autoveicoli esistenti in tutto il mondo, cio� 26.697.398 di automezzi su 35.805.632 di quelli esistenti sul pianeta..
Nell'arco di 48 ore si immatricolano lo stesso numero di auto che si producono in un anno in Italia.
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Eppure l'Italia dichiara guerra all'America! Seguendo il suo alleato, Hitler, che (lui non lo sa ancora- manca qualche giorno) � gi� caduto nella trappola di Stalin con la sua controffensiva. Che impegna alla ritirata l'esercito tedesco, che perde l'iniziativa, mentre l'orologio della storia ha gi� iniziato il conto alla rovescia fino a Berlino.
Mussolini ha commesso un grave errore; ha insistito nell'inviare truppe in Russia (organizzando e inviando l'ARMIR, altri 170.000 uomini) mentre invece avrebbe dovuto rafforzare, ed erano pi� utili le truppe e quei mezzi in Tripolitania, per prendere l'iniziativa di aprirsi la via verso Tunisi.
Eppure il 30 dicembre 1941, gi� alle prese con le prime gravi difficolt�, l'Italia in Africa e la Germania in Russia, Mussolini scrivendo a Hitler, sembra che abbia capito (ma in ritardo) la grande importanza della situazione globale (la sua e quella dell'alleato) che dopo pochi giorni diventer� critica per entrambi.
Mussolini nella lettera di fine anno gli fa una intera panoramica sul quadro d'insieme e al punto 4 della missiva richiama l'attenzione di Hitler su una urgenza ben precisa:"Non ho bisogno di illustrarvi gli enormi vantaggi che verrebbero all'Asse dalla utilizzazione completa delle basi tunisine. Io affermo che la situazione strategica dell'Asse verrebbe capovolta. Mentre il nostro traffico di uomini e armi sarebbe quasi indisturbato, il traffico nemico sarebbe letteralmente strozzato. Le conseguenze di ci� sarebbero incalcolabili, come incalcolabili sarebbero le conseguenze della perdita della Tripolitania" (lettere e documenti, Mussolini-Hitler, op, cit.).
Mussolini sta ragionando ora lucidamente al pari di Churchill. Ma il premier inglese decide lui, mentre Mussolini invece � costretto a ubbidire fin da quando Hitler decidendo di inviare Rommel gli ha fatto prendere il comando anche dell'esercito italiano in Africa. Infatti Mussolini conclude la lettera sopra con questa sottomessa deferenza:
"Avrei altre cose da esporvi, ma sar� per una prossima volta. Voglio dirvi soltanto che l'assunzione da parte vostra del diretto comando del nostro Esercito � stata perfettamente compresa in Italia e avr� -io credo- ottime conseguenze. Nonostante le privazioni e l'inverno, la stimmung del popolo italiano � buona e si prepara allo sforzo che sar� richiesto dalla situazione. - Vogliate, Furher, credere al mio profondo cameratismo e ricevere i miei cordiali e amichevoli saluti. Mussolini. 29 dicembre 1941"Il 6 gennaio '42, pochi giorni la dichiarazione di guerra dell'Italia agli Stati Uniti, Roosevelt chiede al Congresso USA uno stanziamento straordinario che consenta agli Stati Uniti di produrre materiale bellico. Una previsione di spesa pari a 20 miliardi di dollari.
"... 20.000 milioni di dollari!!! Una divisione corazzata la si equipaggia con 34 milioni, una di fanteria con 11. Tradotti in questi termini il valore in dollari basterebbe per equipaggiare 588 divisioni corazzate o 1818 divisioni di fanteria.....Cifre da vertigini, specie in un paese come il nostro che non � riuscito a tenere in campo pi� di una o due divisioni corazzate"
"Vertiginoso il programma d'armamento impostato: 125.000 aerei, 75.000 carri armati, 35.000 cannoni, 8 milioni di tonnellate di naviglio". (Giorgio Bocca in Storia d'Italia)
Mussolini si era insomma "dimenticato" che doveva sostenere un confronto con la maggiore potenza industriale del mondo. Un Paese che in un solo mese era in grado di produrre l'intera potenzialit� bellica che disponeva l'Italia nel 1941. E ovviamente molto migliore.
Che possiede e ha in funzione 250 acciaerie, mentre l'Italia 2 e deve chiedere carbone a Hitler.
"Mussolini -scriver� lo storico generale Faldella- a fine dicembre 1941 non era gi� pi� in condizione di formulare piani a lunga scadenza e di prepararsi ad attuarli. E' costretto a prendere esclusivamente provvedimenti di emergenza; sotto l'assillo dell'urgenza di risolvere i problemi contingenti, creati dal prolungamento della guerra contro la Russia e la sconfitta in Africa. Mentre Gran Bretagna e Stati Uniti avevano la libert� d'azione e di iniziativa che Germania ed Italia avevano gi� perduto".
INTANTO COSA ACCADE IN UN'ALTRA ITALIA
IL 5 OTTOBRE alcuni rappresentanti dei partiti antifascisti all'estero, a Tolosa (Nenni, Saragat, Trentin, Nitti, Sereni, Dozza, La Malfa e altri costituiscono un Comitato d'Azione. Lanciano attraverso radio clandestine appelli ai vari movimenti sociali, politici, religiosi, culturali, per far cessare la guerra, e invitano gli italiani a non cooperare ( ! ! ! !) di unirsi per la vittoria degli alleati (si parla di "ipotetici" alleati, ma l'Inghilterra � in crisi, la Russia viene data per spacciata, e l'America e gli americani -salvo gli aiuti che hanno promesso di dare- lontanamente pensano di entrare nel conflitto).
(e siamo appena al 1941, si sta partendo per la Russia - e alcuni messaggi sono e saranno seguiti - poi accadranno i fatti del '43 e del '45. Come quelli capitati a "FRANCO")
E' il pi� grande e drammatico paradosso che si sia mai verificato in una guerra in tutta la storia italiana. Ogni Italiano -secondo i messaggi- dovrebbe (in una guerra che � appena alla prima fase) tifare e operare non con l'alleato ma per il nemico (già considerati futuri alleati), avere questo atteggiamento quando quasi ogni famiglia italiana ha un componente o uno stretto parente al Fronte, nelle sabbie del deserto, nelle tundre russe, nei cieli e nei mari.
2.000.000 di uomini fuori dal proprio paese con questa "solidariet� antipatriottica"; la pi� micidiale contraddizione (e lasciamo pure da parte le ideologie, che si riveleranno colabrodo); possiamo immaginare fino a che punto sprofond� il morale nelle trincee. Si voleva il loro sacrificio, cinicamente l'autodistruzione: la morte tua vita mia. Una assurdit� quasi ironica se non fosse stata tragica per gli eventi che seguirono. Se poi questo atteggiamento prese corpo e andò a influenzare (e dagli sviluppi successivi sembra che sia stato proprio cos� - aggravato dal fatto che Hitler perdeva)- le decisioni (poco chiare) di chi doveva guidarli questi uomini, la tragedia fin dal primo momento era gi� annunciata.
Significava con questa logica che veniva insinuata dentro il Paese, di esultare quando affondava una nave italiana piena di suoi figli. Di brindare quando un reparto corazzato inglese catturava 120.000 italiani. Significava abbracciarsi quando lungo la ritirata cadranno fra poco sfiniti e congelati migliaia di soldati dell'ARMIR, che diventando stecchiti permettevano cos� agli anglo americani o ai russi di vincere pi� in fretta i tedeschi. Significava d'ora in avanti che ogni italiano con trepidazione e gioia aspettava un bombardamento delle proprie citt�, affrettando cos� la disfatta e quindi la fine del conflitto. O in trepida attesa che dal mare spuntassero navi nemiche impegnate a sparare sulla coste italiane.
Ci sono gi� alcuni italiani che stanno adoperandosi per far vincere la guerra ai futuri alleati, e come vedremo nel dopoguerra si vanteranno anche di averla fatta perdere all'ex alleato (� recente una singolare intervista in Tv "facevamo materiale e proiettili da mandare al fronte russo difettati").
Significava ogni sera con trepidazione ascoltare le quattro note della 5a sinfonia di Beethoven, o meglio il segnale morse della lettera V (3 punti e una linea che corrispondeva alla Vittoria) di Radio Londra, per apprendere e comunicare al vicino che non aveva la radio, con tanta esultanza, come i "bravi" inglesi stavano facendo la mattanza nella tale localit�; e magari l'altro invece di gioire, sveniva perch� proprio in quella localit� e in quel reparto c'era suo figlio, suo marito, o suo padre).
(come il padre di chi scrive; brindammo la sera che fu catturato in Africa. Meglio prigioniero che morto, dissero i nonni, inoltre uno di meno sul fronte).
Quando si incontravano le vedove o le madri che avevano perso un figlio, o i figli che avevano perso un padre o un fratello, come bisognava regolarsi? Dire che avevano combattuto e che si erano sacrificati invano? O dire che erano "eroi" in negativo perch� si erano fatti sparare in pieno petto dal nemico per accelerare cos� la disfatta dei propri compagni? E ai parenti dei 500.000 prigionieri e dispersi cosa bisognava dire e fare? le felicitazioni o il compianto?. Assumere un'aria di mestizia o di gioia? Dante nell'Inferno non aveva previsto cos� tanto cinismo e ipocrisia, ma nemmeno nella vita dei Santi si era arrivati a tanto nel celebrare un martirio, e forse nemmeno San Pietro in Paradiso chiedeva all'entrata tali sacrifici nell'accoglierli, ne' Dio questo poteva pretenderlo da un popolo n� dall'altro. Gi�, perch� entrambi dicevano che Dio era con loro. Uno lo aveva fatto scrivere perfino sui cinturoni. E l'altro quando partivano le truppe, il cardinale benedicendoli, pure lui diceva la stessa cosa: "Dio � con noi".
Cosa scriveva a casa quel povero soldato sul fronte...?
" �. Nella tua ultima mi parli troppo di Dio. Povero vecchio e buon Dio! � La madre italiana e la madre americana pregano, per i rispettivi figli, lo stesso Dio di pace, di amore e di altre simili cose. A chi dovrebbe dar retta Dio?? Lascialo in pace il povero vecchio! Io, eretico, intanto sono ancora vivo, mentre tanti religiosi qui sono morti"Non era ancora l'8 settembre, dove la follia fu collettiva e le vendette trasversali diventarono una prassi; le delazioni uno sport; fare il ribelle una virt�; chiamarsi disertore diventerà in seguito un onore; fare il giustiziere un vanto (agli esecutori di Via Rasella diedero la medaglia d'oro, e paradossalmente la diedero anche a uno che era finito nelle Fosse Ardeatine. - Il generale Bellomo che aveva cacciato i tedeschi da Bari l'8 settembre, prima lo premiarono poi lo fucilarono a guerra conclusa, perch� responsabile dell'uccisione di un sir di Sua Maest� Britannica. Cio� un nemico. Ma lui cosa avrebbe dovuto fare prima? Gli inglesi non erano nemici? Doveva darsi da fare per sparare ai suoi?).
Ma l'esempio venne dall'alto, quando in quella circostanza, gli alti comandi, i generali, il re in persona, sperando di vincere la guerra senza combatterla, scapparono.
Ci avrebbero pensato altri: i nostri ex nemici contro gli ex amici. Ieri nemici oggi alleati, e gli alleati di ieri oggi nemici.
Scapparono e decisero cos� di stare alla finestra - possibilmente lontana - e attendere gli eventi. Vinse poi una fazione. E loro si ripresentarono vergini e immacolati. Gli italiani completamente istupiditi si rimisero a battere le mani, avevano appena finito di dire che venti anni prima avevano sbagliato "cavallo", e ora con la stessa irrazionalit� ne stavano scegliendo un altro peggiore; del disastro pi� responsabile del primo, visto che quel Re stette zitto quando poteva parlare e seguit� invece a parlare quando doveva stare zitto. ("Chi e' assente ha sempre torto" disse lui, alla vigilia del 10 giugno, e fu lui a dare a Mussolini il Comando delle Forze Armate, mettendosi da parte. Sufficiente gi� questo per essere giustiziato anche lui il 28 aprile 1945 dopo un regolare processo e una condanna di un tribunale speciale).
"Un re che ha ubbidito a un "caporale" - disse qualcuno - � pi� responsabile del caporale".
E l'8 settembre non era solo "assente", ma si era dato alla fuga! Cio� "tradimento".Gli storici (tutti) hanno sempre scritto che scappavano per non essere catturati dai tedeschi. Lo hanno scritto perch� ignorano quello che � accaduto quella notte. Che scrivono "fuga a Pescara". Pescara i fuggiaschi non l'anno mai vista. La fuga fu a Chieti, a Palazzo Mezzanotte, a casa di chi qui scrive. C'erano 10.000 "fascisti" e i lasciapassare tedeschi a coprire le spalle dei fuggiaschi. Ignorano che a casa mia, da due giorni, c'era un gruppo di ufficiali della 3a divisione corazzata tedesca, con la radio, collegati direttamente con Hitler. Gi� allertati di quello che sarebbe successo da l� a poco. Lo sapevano al Brennero dove c'era Rommel pronto gi� il 2 settembre per intervenire e disarmare l'Italia al segnale convenuto del tradimento (e puntualmente lui arriv� la mattina dopo - proprio a Palazzo Mezzanotte a fare il suo quartier generale). Lo sapeva anche il re che nei giorni precedenti aveva formato un convoglio e caricato 41 vagoni di quadri, mobili, tappeti, arazzi, argenteria e ori e li aveva spediti in Svizzera, a Ginevra.
E lo sapeva benissimo Badoglio; il giorno 7 sua figlia e sua nuora passeggiavano a Losanna (vedi immagine - della vicenda ne riparleremo con i dettagli nel 1943)A Palazzo Mezzanotte rimasero 18 ore, poi a mezzanotte scapparono tutti. Alle 2 di notte, Palazzo Mezzanotte era deserto, i tedeschi mi mandarono per primo in perlustrazione, poi con le loro radio ricevettero e mandarono ordini secchi al resto d'Italia, e alla fine, il mattino all'alba occuparono il palazzo e ci misero il comando dove poi venne KESSELRING a organizzare la Linea Gustav, con ROMMEL nel frattempo sceso dal Brennero con le sue divisioni per contrastare MONTGOMERY sul Sangro. Vi rimasero dieci mesi, poi anche loro dovettero darsi alla fuga e a Palazzo Mezzanotte si install� il comando americano il 9 giugno 1944. La guerra in Abruzzo era finita !
Ma non nel resto d'Italia e nel mondo......come vedremo molto pi� avanti...
E in Africa? in questo fine anno come sta andando la guerra?
Vi invitiamo a leggere tutti gli episodi (belli e brutti) direttamente sul
diario del protagonista ROMMEL
(pagine in continuo sviluppo (sono graditi altri contributi o rettifiche)