CRONOLOGIA di
Parte seconda
Nel contado fiorentino si contano a questa data 11 castelli1000 d.C.
I signori del luogo imponevano tributi in natura, lavoro e contanti a
tutti i loro soggetti, ai quali poi offriva protezione. Ma ai tributi normali detti
"usi", si aggiungevano anche imposte straordinarie, dette "abusi".
Quando il proprietario cedeva la terra, cedeva anche gli uomini, gli
usi e gli abusi. A volte venivano venduti anche uomini senza la terra. Se ne conserva
documentazione fino alla fine del 1100. In realtà i proprietari, anziché dei frutti
della terra, preferivano vivere delle imposte, alle quali erano sottoposti sia gli uomini
liberi che i servi della gleba. Gli uomini liberi erano solo esentati dall' esercizio
obbligatorio dei trasporti, con qualsiasi tempo, e di altri obblighi, detti "angarie
e parangarie".
Una gravezza (angheria) esercitata nei confronti di un dipendente veniva definita
"maltolletum". (maltolto)
Quando il signore andava in guerra, il servo doveva seguirlo in sella a
un asino, a sue spese. Se il signore veniva fatto prigioniero, il riscatto doveva essere
pagato dai servi della gleba, in denaro o in natura.
Se i tributi venivano riscossi da un esattore, le cose andavano ancora
peggio, perché i tributi venivano notevolmente maggiorati. Perchè era un
"abuso consuetudine" che qualcosa doveva rimanere nelle sue tasche.
Si trovava meglio chi faceva il soldato (uno scudiero poteva diventare
cavaliere dopo alcuni anni di servizio) e gli artigiani, che potevano, con la loro
abilità, soddisfare il loro signore.
I servi esperti nelle armi, che non arrivavano alla dignità di
cavalieri, erano detti "masnadieri", al servizio dei signori o del clero, che
venivano esentati dal "focatico" ( una tassa da pagare alle città).
I masnadieri diventarono il primo nucleo di comunità indipendenti.
Letus Corus monacorumregis laudes dat polorum
pro Johannis gloria
quod Gualbertus fuit natus,
clara stirpe generatus
militum prosapia.
Non si ebbe, invece letteratura profana o novellistica, che nacqua a
Pisa a seguito delle spedizioni guerresche in Oriente. I fiorentini potevano solo opporre
le vite (fantastiche) dei santi. Furono infarcite di miracoli e di fatti inesistenti le
biografie di S.Zanobi, S.Romolo, S.Minaito ecc. ed il popolo sembrava gradire queste
letture, come gridava al miracolo in ogni minima circostanza: quando Anselmo vescovo di
Canterbury soggiornò a Firenze, chi lo ospitò gli cedette il suo letto. Partito il
prelato, vi tornò a dormire senza riuscirvi, opppresso dagli incubi. Narrato il fatto al
vescovo Ranieri, fu rimproverato per aver contaminato col suo corpo tale preziosa
reliquia, che fu venerata dai fiorentini come miracolosa.
Continua.....
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di Città e Personaggi
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